La società che siamo diventati

29.09.2023

di Paolo Russo

All'alba di una Pandemia, gestita in modo autoritario e superficiale, che ha scosso le coscienze di più generazioni, ci ritroviamo inevitabilmente cambiati.

Chi è riuscito a uscire dalla condizione mentale di non sapersi più rappresentare un futuro, sta raccogliendo i cocci di se stesso guardando a cosa è rimasto di questa catastrofe.

I danni per molte persone sono stati notevoli, c'è chi ha perso i genitori, gli amici, il lavoro, c'è chi ha realizzato di aver perso anni della propria vita, persino della vita dei propri figli che vivendo i rigidi protocolli delle scuole hanno subito un ritardo nel loro sviluppo psicologico funzionale e relazionale.

Ci sono gli anziani, quelli soli, quelli malati, che avevano trovato nelle loro abitudini la forza per reggere il peso della solitudine e della disperazione, a loro é stata calpestata la dignità persino quando vicini alla morte, in un letto di ospedale e nelle case di riposo, gli é stato tolto il diritto di salutare(per sempre) i propri cari.

Il tempo che se n'è andato non è stato un tempo vuoto ma un'energia che ha spazzato via legami come il vento in autunno strappa le foglie dagli alberi.

La semplicità del vivere ha ceduto il posto a un'angoscia esistenziale che ha trasformato un pò tutta la società creando le premesse per una nuova epoca che come un bambino appena nato mostra già certe tendenze e inclinazioni.

C'è una sfiducia diffusa nelle istituzioni e un ritorno ai valori umani che fanno da contraltare alla fotografia stereotipata e mostrata con forza in tv di una società che ha perso la bussola sia sul piano dell'identità sessuale che sull'esercizio della propria etica, a partire dalla passione politica.

Sono un esempio le disaffezioni verso la scuola pubblica, che sulla carta ha senza dubbio una funzione sociale importantissima, che ha visto perdere nel solo Veneto per l'anno 2023/2024 6 mila e 200 studenti rispetto al precedente anno scolastico a vantaggio di realtà nuove che si pongono come alternative alla formazione, come le scuole parentali che stanno nascendo come funghi su tutto il territorio nazionale. Queste scuole spesso nascono dalla scelta dei genitori di seguire personalmente la formazione culturale e scolastica del proprio figlio.

scuola parentale
scuola parentale

Persino la realtà politica dovrà fare i conti con l'evidenza di una società che non riconosce più lo statuto della delega parlamentare. Basta guardare alle ultime elezioni dove "il partito" dell'astensione ha raggiunto il 40% rappresentando di fatto la vera forza politica del paese. Anche qui la narrazione della dissociazione sociale tra vaccinisti e no vax con la presunzione che i primi siano buoni e filo governativi al contrario dei secondi non torna per nulla, è una narrazione distorta e totalmente smentita dalla disaffezione verso la politica.

Giorgia Meloni oggi governa l'Italia con il 26% di voti del 63,8% degli elettori e la Lega e Forza Italia che hanno espresso ministri nel governo di quel 63% hanno ottenuto la fiducia rispettivamente dall' 8,95% e dall' 8,28%. Cifre ridicole che raccontano come in Italia la vita del governo sia indipendente da quella dei cittadini e come sia vero anche il contrario come testimonia la tendenza a farsi comunità sostituendo le istituzione, dove possibile, con aggregazioni di cittadini che tutelano, a differenza dello Stato, l'identità culturale dei territori.


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